Qual è stata la sfida più grande in seguito all’emergenza e come la sta affrontando?
I momenti di crisi rappresentano anche un’opportunità, ma bisogna riuscire a trasformare le difficoltà in punti di forza.
Per questo stiamo già pensando a cosa faremo “dopo”: l’emergenza ci ha fatto capire che dobbiamo lavorare per rendere le nostre sedi all’estero il più autonome possibili.
Matec ha delle sedi in paesi dove commerciamo maggiormente come USA, Brasile e Germania, che dovranno diventare sempre più autonome sia per quanto riguarda la parte commerciale sia nel montaggio degli impianti. Immaginiamo che per un po’ di tempo non sarà semplice viaggiare, quindi i collaboratori esteri dovranno crescere velocemente. Si tratta di un processo che avevamo già pianificato, in maniera più graduale, ma che vista l’emergenza dovremo accelerare.