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Arte e cultura: in che modo sono un volano per il business delle imprese?

Bilanci, forniture, oscillazioni di Borsa o cambiamenti di mercato, questo il quotidiano di tante imprese, una cornice che non sembrerebbe sposarsi con altri mondi come quello dell’Arte e della cultura e invece. Nella quarta edizione di Economia della Bellezza 2024 “Arte e Cultura asset strategici di competitività”, l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha indagato in che modo queste due strade possano intrecciarsi e valorizzarsi vicendevolmente, scopriamo come grazie al contributo di Carmelo Carbotti, Responsabile Strategic Marketing & Research.

Perché un’impresa dovrebbe investire parte dei suoi utili in progetti legati all’Arte e alla Cultura?

Per rispondere in modo compiuto a questa domanda è utile ragionare sulle iniziative progettuali d’impresa basate su Arte e Cultura tenendo presente che possono esserci differenti gradi di coinvolgimento dell’organizzazione aziendale e di grado di cambiamento che si intende generare agendo sulle risorse umane.

Sono quattro gli obiettivi che abbiamo individuato studiando i progetti d’imprese, aree che presentano un grado crescente di trasformazione e sforzo organizzativo: Costruzione di relazioni solide con il territorio e la comunità, Comunicazione e il coinvolgimento degli stakeholder esterni, Engagement dei dipendenti e Innovazione di processo e prodotto. È importante notare che, sebbene la costruzione di relazioni solide con il territorio e la comunicazione con gli stakeholder esterni non siano tematiche identiche, entrambe sono considerate prioritarie. Questa considerazione ci porta a notare quanto le imprese non si limitino a concentrarsi solo sulla qualità del prodotto, ma aspirino a creare un coinvolgimento emotivo e partecipativo nei confronti del proprio target, manifestando una connessione profonda con il territorio e il contesto temporale in cui operano.

L’Arte e la Cultura favoriscono l’apprendimento e stimolano il pensiero creativo attraverso cinque modalità, emerse dalla ricerca quantitativa sul campo condotta sulle imprese italiane: la stimolazione della creatività, in quanto interagire con l’Arte e la Cultura permette di sviluppare sia il pensiero laterale che il pensiero critico; lo sviluppo delle competenze sociali, che implica la capacità di collaborare e comunicare; la trasformazione delle competenze comunicative, che si esprimono attraverso idee ed emozioni; la promozione del benessere emotivo, creando un ambiente lavorativo positivo e conferendo significato all’operato dell’impresa, indipendentemente dal ruolo ricoperto. Pertanto, Arte e Cultura possono essere considerati veri e propri strumenti strategici per la ricerca e lo sviluppo.

Trasversalmente a tutti gli obiettivi che le aziende si sono posti, gli imprenditori hanno sempre identificato un denominatore comune: “non esiste un obiettivo aziendale senza un obiettivo per il territorio e la comunità“, descrivendo tale approccio come una pratica vantaggiosa per entrambe le parti.

Se da una parte attraverso i progetti basati su Arte e Cultura l’impresa punta sullo stimolo della crescita che può generare qualcosa di nuovo, dall’altra il territorio e comunità, invece, traggono un vantaggio concreto dalla valorizzazione e dalla preservazione del patrimonio culturale nonché dalla promozione della fruizione e dell’accessibilità alle opere artistiche e culturali che hanno anche un obiettivo di equità sociale, grazie alla possibilità di renderle disponibili a un pubblico sempre più ampio.

Quali settori sono più attivi negli investimenti in progetti su Arte e Cultura?

Sono state identificate 732 imprese italiane impegnate in progetti nel campo dell’Arte e della Cultura, con finalità generative o trasformative che esercitano un impatto significativo sull’azienda e sul suo contesto di riferimento.

Queste imprese sono in grado di generare ricavi annui pari a 192 miliardi di euro e operano in ben 9 settori produttivi. Le elevate competenze tecniche richieste, insieme alla forte presenza della tradizione del “saper fare” e all’eccellenza del made in Italy, pongono in evidenza i settori della Moda (32%), della Meccanica (28%), dell’Agroalimentare (27%) e dell’Automotive (25%). Seguono i settori del Sistema Casa e della Manifattura, che mantengono una densità intorno al 20%, mentre le Costruzioni mostrano una partecipazione relativamente più contenuta rispetto ai settori precedentemente menzionati (13%).

Infine, i settori della Tecnologia (3%) e del Commercio all’ingrosso (1%), sebbene presenti in misura limitata, suggeriscono che si stiano avviando verso una fase esplorativa delle potenzialità offerte dai progetti artistico-culturali.

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Qual è l’impatto degli investimenti in cultura sulla produttività delle imprese?

I dati, misurati su un periodo lungo per sterilizzare l’impatto dei cicli economici di mercato, ci hanno raccontato che sfruttare le leve creative per agire sulle competenze e sul benessere dei dipendenti influenza indubbiamente la produttività, che nelle imprese che investono in Arte e Cultura cresce a un tasso medio annuo (CAGR) di 1,4 volte maggiore rispetto alle imprese peer.

Il più elevato sviluppo della produttività, inoltre, nelle imprese con tali progetti è accompagnato da una maggiore crescita delle retribuzioni, dimostrando indirettamente un impatto positivo sulle competenze delle risorse d’impresa e sull’attrazione dei talenti e, di conseguenza, sul relativo riconoscimento economico.

Queste dinamiche attivano ulteriori implicazioni importanti per le persone che lavorano in azienda, come la crescita retributiva e la possibilità di lavorare in contesti creativi e stimolanti. Tutti indici di un maggior benessere dei dipendenti. Questo ci porta a ricordare che un positivo clima aziendale favorisce sempre la crescita duratura e sostenibile.

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