Un’impresa che nasce da un sogno, quello di trasformare la passione di famiglia in un lavoro.
Salvatore Lovo riceve una telefonata, sua figlia Silvia lo chiama dagli Stati Uniti, è un venerdì sera ed è il 2003. «Papà, creiamo il nostro marchio». E da lì parte tutto. Salvatore Lovo è un consulente enologo con il piglio imprenditoriale. Già a metà anni Novanta aveva dato vita a Eno2000, un’azienda di noleggio di macchinari per l’imbottigliamento del vino, ed è un successo. Nel 2004 nasce Terre Gaie, spumante e prosecco dei colli euganei, la terra che ama, le colline vulcaniche di cui Salvatore Lovo vuole diventare non solo un promotore, ma un vero e proprio alfiere.
“Come scelgo i nuovi candidati?
Li guardo negli occhi.”
Salvatore Lovo, CEO di Terre Gaie.
“Incrociarsi per caso e tenersi per scelta.”
Una vita passata tra Toscana, Marche e Veneto a fare da consulente per aziende vitivinicole ha permesso a Salvatore Lovo di creare un network fidato di professionisti del settore. Questi sono gli incroci alla base della nascita di Terre Gaie. Una consapevolezza che porta oggi Salvatore e Silvia Lovo a puntare su un’innovazione che si traduce in sostenibilità, industria 4.0, industrializzazione del processo di vinificazione, imbottigliamento e packaging, export al 60% e un’età media dei dipendenti di 33 anni. Gli incroci infatti sono quelli con le persone giuste, ma per incrociarle occorre tenere la porta aperta alla visione e al futuro.
Terre Gaie è un’azienda nel settore vitivinicolo che fattura 5 milioni di euro l’anno. Nel 2017 ha ottenuto un ritorno sul capitale del 33,56%. Le esportazioni raggiungono il 60% e dopo i primi anni di produzione in conto terzi, oggi Terre Gaie produce prevalentemente vino con il proprio marchio. La visione imprenditoriale è quella della proiezione verso il futuro senza urgenza, un passo dopo l’altro. Questo si traduce in autofinanziamento e innovazione ponderata.
In Terre Gaie la riduzione dell’impatto ambientale nella produzione del vino è un obiettivo primario, che si concretizza sia con la scelta di impiegare strutture e processi efficienti a livello energetico, come ad esempio un piano per la certificazione a Passive House, sia attraverso collaborazioni con le Università per la ricerca di soluzioni al problema dell’inquinamento in campo.
Il controllo costante dei macchinari (tele-assistenza) e la produzione sempre più rispettosa del territorio sono i due grandi risultati che l’azienda ha reso possibili grazie all’utilizzo della tecnologia.