- La cessione rientra nella strategia di ridefinizione del nuovo perimetro del Gruppo, che avverrà anche attraverso la cessione di ulteriori asset non core
- Banca Ifis otterrà da questa operazione un beneficio a livello di CET1 ratio stimato in circa 55 bps
Risultati consolidati dei primi nove mesi del 2025
Dati consolidati riclassificati[2] – Primi nove mesi del 2025
- L’utile netto consolidato di pertinenza della Capogruppo dei primi nove mesi del 2025 si è attestato a 472,3 milioni di euro e include il positivo contributo di Banca Ifis e gli effetti del primo consolidamento di illimity Bank dal 1° luglio 2025. Le componenti non ricorrenti sono principalmente relative al gain on a bargain purchase (badwill) e agli oneri di integrazione oltre ai costi relativi all’offerta su illimity.
- Il margine di intermediazione si attesta a 536,4 milioni di euro e include il contributo di illimity pari a 46,7 milioni di euro per il solo terzo trimestre 2025. Al netto del contributo di illimity, il margine di intermediazione di Banca Ifis standalone, pari a 489,7 milioni di euro, rispetto ai 531,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024, ha risentito della tipica stagionalità del periodo estivo del business Npl e dell’evoluzione meno favorevole dei tassi di riferimento. Per Banca Ifis standalone il Settore Commercial & Corporate Banking ha conseguito ricavi di 256,9 milioni di euro (in leggera diminuzione rispetto ai 269,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024 per il maggiore costo del finanziamento), e il Settore Npl pari a 210,6 milioni di euro (in leggera contrazione rispetto ai 215,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024 per i minori acquisti di portafogli Npl).
- Il costo del credito, pari a 30,4 milioni di euro, include 6,9 milioni di euro relativi a illimity e concentrati prevalentemente su B-ilty. Al netto del contributo di illimity, si attesta a 23,5 milioni di euro rispetto ai 28,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2024, a conferma della prudente gestione del rischio di credito degli ultimi anni.
- I costi operativi, pari a 348,3 milioni di euro, includono 44 milioni relativi al consolidamento di illimity per il solo terzo trimestre 2025. Al netto del contributo di illimity, i costi operativi di Banca Ifis si attestano a 304,3 milioni di euro, rispetto ai 299,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024. Le minori altre spese amministrative (176,9 milioni di euro rispetto a 177,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024) riflettono l’attenzione del Gruppo all’efficientamento operativo e i benefici legati alla conclusione dei progetti di digitalizzazione previsti nel Piano Industriale 2022-2024.
- La posizione di liquidità al 30 settembre 2025 è pari a circa 2,9 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore al 750%). Il solido profilo di liquidità e funding del Gruppo è stato ulteriormente rafforzato con il collocamento di un prestito obbligazionario di tipo Senior Preferred destinato ad investitori istituzionali per un ammontare di 400 milioni di euro con scadenza a novembre 2029 e con cedola del 3,625%.
Requisiti di capitale[3]
- Il CET1 è pari a 14,25% (16,10% al 31 dicembre 2024) e il TCR è pari a 16,79% (18,11% al 31 dicembre 2024) sono calcolati includendo l’utile generato nei primi nove mesi del 2025 e al netto del relativo dividendo maturato. I risultati sono in linea con gli obiettivi di Banca Ifis post acquisizione di illimity Bank. La solida posizione patrimoniale ha consentito di deliberare la distribuzione di 73 milioni di euro (1,2 euro per azione in circolazione, al lordo di eventuali ritenute di legge) di acconto sul dividendo 2025, che verrà messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 24 novembre 2025, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 25 novembre 2025 e data di pagamento il 26 novembre 2025.
***
Milano, 10 novembre 2025 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati consolidati relativi ai primi nove mesi del 2025.
“I risultati dei primi nove mesi evidenziano la solidità del modello di business di Banca Ifis e ci consentono di confermare la guidance per l’utile netto del 2025, in ottica stand-alone. La Banca si è dimostrata in grado di compensare lo scenario dei tassi in riduzione e ha mantenuto un solido controllo del rischio, pur in uno scenario macroeconomico complesso. Questi risultati sono stati conseguiti mentre abbiamo completato una significativa operazione di mercato – resa possibile grazie all’azionista di controllo di Banca Ifis, la famiglia Fürstenberg – che si è conclusa nel terzo trimestre con l’acquisizione del 100% delle azioni di illimity Bank. Nei prossimi mesi saremo in grado di determinare con più precisione il contributo finanziario di illimity al nostro Gruppo, ma possiamo già oggi confermare le sinergie stimate al lancio dell’OPAS, pari a 75 milioni di euro. Nei prossimi mesi continuerà l’analisi degli asset in un’ottica di creazione di valore nel lungo periodo. In questo ambito, la vendita del 50% di Hype a Banca Sella Holding rappresenta un primo passo significativo. Il management è concentrato sul progetto di integrazione, sulla riduzione del costo del funding e sullo sviluppo commerciale della combined entity”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
***
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking di Banca Ifis dei primi nove mesi 2025, escludendo il contributo di illimity, sono pari a 256,9 milioni di euro e risentono di uno scenario dei tassi di interesse meno favorevole compensato dal dinamismo e dalla qualità del lavoro della rete commerciale. I benefici derivanti dalla specializzazione in business ad alto valore aggiunto, quali ad esempio equity investments della business unit Structured Finance, hanno risentito nel terzo trimestre della tipica stagionalità dei mesi estivi.
I ricavi del Settore Npl di Banca Ifis dei primi nove mesi 2025, escludendo il contributo di illimity, sono pari a 210,6 milioni di euro e riflettono i minori acquisti di portafogli e l’efficientamento dei processi di recupero giudiziale e stragiudiziale del portafoglio di proprietà. Gli incassi dell’attività di recupero sono stati pari a 369 milioni di euro e non evidenziano, ad oggi, impatti negativi significativi derivanti dall’inflazione e dall’incertezza macroeconomica.
La strategia sul fronte della raccolta è concentrata sul rifinanziamento dei circa 2,7 miliardi depositi retail in scadenza nei prossimi due trimestri a tassi di interessi più favorevoli che rifletta la riduzione del tasso base mantenendo al contempo la tradizionale relazione con la nostra base clienti.
L’8 luglio Banca Ifis ha emesso un’obbligazione senior (rendimento del 3,625%) per rifinanziare l’obbligazione senior da 300 milioni di euro (rendimento del 6,625%) di illimity Bank con scadenza a dicembre 2025. Per Banca Ifis, si tratta dell’emissione obbligazionaria col minore spread di credito della propria storia. Banca Ifis continuerà a monitorare il mercato istituzionale per cogliere eventuali finestre favorevoli per le sue emissioni.
Il costo medio della raccolta di Banca Ifis escludendo il contributo di illimity alla fine del terzo trimestre 2025 si è attestato al 3,2%, confermando il trend in diminuzione rispetto al 3,3% del secondo trimestre e al 3,5% del primo trimestre 2025.
I Core originated Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2025 relativi alla propria attività creditizia verso la clientela sono pari rispettivamente a 4,7% e 2,7%, e sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl, i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato nonché le attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI), o con essi come sottostanti, sia per finalità di business (ad esempio, per il rilancio e la valorizzazione di imprese in situazioni di temporanea difficoltà) sia emerse in seguito ad operazioni di business combination. Analogamente sono stati esclusi dal calcolo dei ratio i portafogli che hanno come sottostante contenziosi in materia di appalti, emersi in seguito ad operazioni di business combination in quanto non aderenti al modello di business del Gruppo.
I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 14,25% (16,10% al 31 dicembre 2024) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 16,79% (18,11% al 31 dicembre 2024), calcolati includendo l’utile generato nei primi nove mesi del 2025 al netto del relativo dividendo maturato.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 73 milioni di euro (1,2 euro per azione in circolazione, al lordo di eventuali ritenute di legge) di acconto sul dividendo 2025, che verrà messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 24 novembre 2025, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 25 novembre 2025 e data di pagamento il 26 novembre 2025
Si informa che la relazione del Consiglio di Amministrazione e il prospetto contabile al 30 settembre 2025 ex articolo 2433-bis c.c. – sulla base dei quali il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato la distribuzione dell’acconto sul dividendo e incluse all’interno del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2025 – sono messi a disposizione del pubblico presso la sede sociale della Banca, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato e sul sito web istituzionale della Banca, www.bancaifis.it, sezione “Investor Relations”. Infine, ai fini della distribuzione dell’acconto sul dividendo, la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall’articolo 2433-bis c.c. che è stato messo a disposizione dei soci presso la sede sociale della Banca.
***
Acquisizione di illimity Bank S.p.A.
Il 19 settembre 2025 Banca Ifis ha perfezionato la procedura di squeeze out, raggiungendo il 100% del capitale sociale di illimity Bank e ha revocato le azioni di illimity Bank dalla quotazione. Il 25 settembre 2025 l’Assemblea ordinaria e straordinaria di illimity Bank ha rinnovato gli organi sociali espressione di Banca Ifis.
Per Banca Ifis, l’acquisizione di illimity Bank rappresenta una significativa opportunità di crescita, sia a livello industriale che finanziario. Al 30 settembre 2025, il primo consolidamento di illimity nel Gruppo Banca Ifis ha generato un gain on a bargain purchase (badwill) che, al netto di ulteriori svalutazioni di illimity e del processo di allocazione del prezzo (PPA), è stato incluso quale provento nel conto economico consolidato di Banca Ifis.
Coerentemente con le indicazioni ricevute dalla Banca Centrale Europea (BCE) e riportate nel comunicato stampa dello scorso 29 aprile 2025, Banca Ifis ha affidato ad apposita società del network PwC il mandato per eseguire la due diligence richiesta su illimity: questa sarà terminata entro dicembre 2025.
Banca Ifis ha avviato l’analisi della qualità dell’attivo del portafoglio di illimity per allinearsi agli standard di settore e un dettagliato piano di integrazione che include: i) la definizione del nuovo assetto organizzativo e della struttura di business, oltre che la valutazione delle piattaforme tecnologiche; ii) l’assessment quali-quantitativo del personale di illimity a tutti i livelli, funzionale a soddisfare le esigenze della combined entity; iii) l’allineamento delle policy di bilancio con gli standard di Banca Ifis; iv) il presidio delle operation con l’obiettivo di aumentare l’efficienza, garantendo la continuità operativa e i più alti livelli di servizio; v) le iniziative di cross-selling sulle rispettive clientele per aumentare i ricavi.
La roadmap di integrazione porterà a realizzare le sinergie di costo e ricavo annunciate e quantificabili nell’ordine di circa 75 milioni di euro l’anno, prima delle imposte. Queste saranno rese possibili dall’incremento della produttività per cliente attualmente in carico a illimity Bank, che verrà arricchita con l’offerta ad alto valore aggiunto (factoring, leasing, rental) nella quale Banca Ifis è leader: tale implementazione dovrebbe portare a sinergie di ricavo stimate in 25 milioni di euro annui, prima delle imposte. Inoltre, Banca Ifis prevede che la complementarità di alcuni Settori di business (come, ad esempio, il Settore Npl) e l’integrazione delle strutture di governo e controllo consentiranno di sviluppare significative sinergie di costo, stimate in circa 50 milioni di euro annui, prima delle imposte. Una volta completata l’operazione di fusione per incorporazione, e in seguito alle operazioni richiamate, Banca Ifis si attende di mantenere un livello di CET1 pro-forma di circa il 14%.
***
Banca Ifis e l’impegno nella sostenibilità
Banca Ifis ha completato il percorso di integrazione della sostenibilità all’interno sia del modello di business che della governance. Nel primo semestre 2025, questa trasformazione ha ottenuto un importante riconoscimento da MSCI, che ha portato il rating di Banca Ifis da AA ad AAA, il livello massimo nella sua scala di valutazione. Questo giudizio posiziona la Banca tra i leader a livello globale e all’interno di una fascia di merito in cui rientra solo il 3% delle aziende del settore. Oltre a MSCI, Banca Ifis ha ottenuto da parte di Moody’s un punteggio di impatto creditizio ESG (CIS) di 2, confermandola come un esempio virtuoso sul mercato, con particolare riferimento all’ambito Governance; valutazione di B, in una scala da F ad A, da parte di CDP (già Carbon Disclosure Project), organizzazione non profit che valuta l’impatto ambientale delle aziende. All’elevato posizionamento sui principali rating internazionali si aggiunge per il secondo anno di fila il premio ottenuto dalla Banca come miglior programma ESG in Europa nel segmento Specialty Finance, assegnato dalla società indipendente Extel Institutional Investors. Questo percorso potrà essere ulteriormente arricchito anche attraverso l’integrazione delle pratiche di sostenibilità della nuova controllata illimity Bank, che si posiziona ai vertici nei principali indici internazionali.
I riconoscimenti arrivano al termine di un percorso che ha visto anche la creazione di un’agenda ESG strutturata che interviene in tutte le aree della sostenibilità attraverso il “Social Impact Lab” Kaleidos. Nato per volontà del Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, Kaleidos promuove iniziative culturali, sociali e di supporto al territorio e al benessere della collettività. Dalla sua creazione ad oggi, il Social Impact Lab ha realizzato oltre 50 iniziative per un impegno complessivo di 8 milioni di euro. Per quantificare l’impatto sociale generato da queste progettualità, Banca Ifis, in collaborazione con Triadi – spinoff del Politecnico di Milano guidato dal prof. Mario Calderini –, ha sviluppato un modello di misurazione dell’impatto che permette di quantificare in termici economici il ritorno generato da queste iniziative. Applicato a tutte le progettualità di Kaleidos già realizzate, il modello di misurazione d’impatto ha evidenziato come un euro investito da Banca Ifis in iniziative sociali abbia generato, in media, 5,2 euro di valore sociale. Tra le iniziative più rilevanti realizzate nel periodo si segnalano quelle nell’ambito della ricerca medico scientifica, con il supporto alla Fondazione Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per l’acquisto di una PET-TAC e nel progetto di ricerca teso a valutare la sicurezza e l’efficacia della terapia genica con cellule CAR-T sui giovani pazienti con recidiva o refrattari alle altre cure oggi disponibili per i tumori maligni del sistema nervoso centrale. Altra significativa collaborazione pluriennale è quella con la Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata di Padova, tramite i progetti “Adotta un ricercatore”, il supporto degli studi nell’ambito delle patologie neuromuscolari e metaboliche e l’acquisto del macchinario Microscopio Lightsheet, un innovativo strumento tecnologico che consentirà grandi passi avanti nello studio delle Patologie Neuromuscolari e Metaboliche. Sempre grazie a Kaleidos, Banca Ifis è intervenuta a supporto di progetti rivolti alle categorie più fragili, come l’erogazione a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus, che ha permesso di distribuire l’equivalente di dieci milioni di pasti alle persone in difficoltà.
L’impegno sociale di Banca Ifis si è concretizzato anche attraverso “Ifis art”, il progetto voluto e ideato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori, anche attraverso iniziative pubblico-private. Simbolo di Ifis art è la collezione del Parco Internazionale di Scultura di Villa Fürstenberg. Il Parco ha riaperto ufficialmente al pubblico lo scorso 27 aprile con due nuove opere che arricchiscono la ricca collezione di oltre trenta opere di alcuni tra i più noti esponenti dell’arte contemporanea italiana e internazionale. In questo contesto, l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha misurato i risultati prodotti dal Parco Internazionale di Scultura da un punto di vista sociale, secondo il modello di misurazione d’impatto sviluppato dalla Banca con il Politecnico di Milano. Stando alle risposte dei 500 visitatori intervistati, il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis genera un moltiplicatore pari a 3,9: tradotto in termini pratici, un euro investito dalla Banca nel Parco genera quasi 4 euro di valore sociale per il territorio. Questo valore arriva addirittura a 5,3 se si prende in considerazione il cluster dei partecipanti ai workshop che la Banca ha organizzato nel corso del 2024 in collaborazione col Ministero dei Beni Culturali nell’ambito della Biennale di Venezia. Sempre nell’ambito di Ifis art, nel mese di giugno 2025 Banca Ifis ha avviato i lavori per il salvataggio e la messa in sicurezza di The Migrant Child, una delle due sole opere dell’artista Banksy presenti sul suolo italiano. L’opera è stata definitivamente salvata il 24 luglio 2025 e la Banca procederà ora con il restauro dell’edificio che la ospitava, Palazzo San Pantalon a Venezia. I lavori sul Palazzo sono stati affidati a Zaha Hadid Architects e saranno finalizzati a trasformare l’immobile in uno spazio espositivo per giovani artisti in collaborazione con Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
[1] Escludendo i costi relativi all’offerta su illimity Bank
[2] Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:
- le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all’interno della voce “Margine di interesse”) nella misura in cui rappresentative dell’operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell’attività di business;
- gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”;
- le voci di costo e ricavo ritenute come “non ricorrenti” (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. “gain on a bargain purchase” ai sensi dell’IFRS 3), sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”, e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. “Altre spese amministrative”, “Altri oneri/proventi di gestione”) e inseriti in una specifica voce “Oneri e proventi non ricorrenti”;
- gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata “Oneri relativi al sistema bancario” (la quale è esclusa dal computo dei “Costi operativi”), anziché essere evidenziati nelle voci “Altre spese amministrative” o “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri“;
- sono ricondotti nell’ambito dell’unica voce “Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito”:
- le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
- gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
- gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.
[3] Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2025 includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2025 al netto del relativo dividendo maturato.