Il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) consiste in un pacchetto di investimenti articolato in sei missioni, parallelamente con l’obiettivo di promuovere un’ambiziosa agenda di riforme su:
I numeri chiave del Pnrr italiano – 191,6 miliardi del Piano nel suo complesso – evidenziano un’elevata articolazione degli interventi, che sono stati ripartiti in sei capitoli denominati “missioni”:
Il Pnrr non è esclusivamente italiano. Nell’Unione Europea sono 503,62 i miliardi per i Piani di ripresa e resilienza destinati ai singoli Paesi. In termini di contributi a fondo perduto l’Italia è il secondo Paese, preceduta dalla Spagna e seguita da Francia con 40,9 miliardi. Solo l’Olanda non ha presentato un piano.
Banca Ifis, con il Market Watch Pmi, monitora costantemente sfide e priorità delle Pmi del made in Italy e, tra queste, anche Il Pnrr. Le indagini 2022 ci stanno restituendo una conoscenza limitata del Pnrr e dei suoi effetti sull’impresa o sul comparto di appartenenza.
Sono intorno al 25% gli imprenditori che prevedono effetti positivi dal Pnrr sul proprio settore di attività, percentuale che sale oltre il 30% solo nella Meccanica e nella Tecnologia. La percentuale di positivi scende al 22% se si valutano gli effetti diretti sulla propria impresa.
Solo il 15% delle Pmi al momento dichiara che usufruirà degli incentivi del Pnrr, ancora una volta le imprese della Meccanica e della Tecnologia sono le più attive con un’incidenza che sale intorno al 20% (che al momento costituisce il valore più elevato).
Le Pmi che usufruiranno degli incentivi lo faranno principalmente ai 3 seguenti ambiti:
Alla digitalizzazione e innovazione del sistema produttivo |
69,7 |
All’utilizzo di energie rinnovabili (es. utilizzo di energie green nei processi produttivi, ammodernamento |
41,1 |
All’efficientamento energetico e riqualificazione delle sedi aziendali e/o dei siti produttivi |
48,9 |
Infine, coloro che usufruiranno degli incentivi pensano di conseguire i seguenti vantaggi:
Crescita dell’impresa su mercato di riferimento |
34,3% |
Miglioramento della qualità dei prodotti |
18,3% |
Miglioramento delle tempistiche |
11,6% |
Maggiore efficienza nel riutilizzo dei materiali |
9,5% |
Riduzione dell’impatto dell’impresa sull’ambiente |
22,4% |
Riduzione dei costi |
44,8% |
Maggiore efficienza energetica |
36,7% |
Nel Bollettino Economico di luglio 2022 la Banca d’Italia ha stimato in 2 punti percentuali l’effetto del Pnrr sul Pil nell’arco del triennio 2022-24. Bisogna, però, sottolineare che gli investimenti e le riforme finanziate da questo Piano creeranno un ecosistema più moderno in grado di aumentare benessere dei cittadini e competitività delle imprese.
Infine, non va poi dimenticato che sono anche previste misure di coinvolgimento diretto delle Pmi. Ecco una ricostruzione effettuata dall’ufficio studi de Il Sole24Ore:
di
Carmelo Carbotti
Responsabile Marketing Strategico e Ufficio Studi
Laureato in economia e sempre in aggiornamento grazie alla lettura e allo studio. Ho 29 anni di esperienza nei servizi finanziari e da sempre coltivo la passione per cultura d’impresa e la divulgazione per rendere accessibili i messaggi dietro i numeri. Attualmente ricopro il ruolo di Responsabile Marketing Strategico e Ufficio Studi in Banca Ifis.