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Conto deposito e piano d’accumulo: quale conviene?

Le opzioni più accreditate fra gli investitori sono il conto deposito e il piano di accumulo capitali, meglio noto come PAC. Ma in cosa consistono tali investimenti e soprattutto, quali sono le differenze?

Cos’è un conto deposito e come funziona

Quando si parla di conto deposito ci si riferisce a uno strumento di risparmio. Nello specifico il conto deposito è un conto remunerato, in grado di garantire un rendimento fisso. I conti deposito sono solitamente adoperati dai privati che vogliono usufruire di rendimenti superiori rispetto a quelli ottenibili mediante un comune conto corrente. All’atto pratico, quindi, si tratta di uno strumento pensato per assicurare rendimenti annuali certi, per ottenere i quali si vincola il ritiro delle somme depositate per un periodo di tempo definito. Il rendimento è ottenuto, generalmente, trimestralmente o a scadenza del vincolo stesso, ma nel tempo sono state sviluppate diverse formule di conto deposito che posso prevedere, ad esempio, la possibilità di richiamare il capitale o di ottenere gli interessi anticipati. I rendimenti sono, quindi, variabili in base alle caratteristiche della soluzione e alla durata del vincolo, ma i rischi sono decisamente minori rispetto ad altre soluzioni di investimento, inoltre, le banche che erogano questa soluzione aderiscono al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce i capitali fino a 100mila euro. Caratteristica tipica del conto deposito, quindi, è quella di preservare i capitali dalle oscillazioni del mercato.

Quali differenze ci sono tra conto deposito e conto corrente

La principale differenza tra conto deposito e conto corrente può riassumersi in una diversa operatività legata alle diverse finalità di queste soluzioni. Il principale scopo del conto deposito è la remunerazione e l’operatività è dunque solitamente limitata al versamento e al ritiro di capitali. Il conto corrente, invece, spesso non è remunerato, ma consente un’operatività molto più dinamica per far fronte alle esigenze quotidiane dalle carte di debito e credito, ai bonifici e i mandati SDD, solo per citare i servizi più comuni.

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Cos’è un piano d’accumulo (PAC) e come funziona

Il piano di accumulo capitali, in acronimo PAC, può essere definito come un salvadanaio conservato in banca, mediante il quale è possibile ottenere un rendimento sui propri risparmi grazie al versamento mensile di somme di denaro prestabilite. Solitamente i versamenti sono compresi fra i 50 e i 200 euro e servono solitamente ad acquistare quote di un fondo scelto in fase di sottoscrizione. L’investimento pur soggiacendo alle regole dei mercati finanziari presenta un’esposizione relativa poiché la liquidità è distribuita nel tempo, mentre i rendimenti risultano molto variabili poiché connessi all’andamento del mercato e del fondo scelto.

Quando conviene un piano d’accumulo

La flessibilità e la semplicità del piano di accumulo, consente a tutti i generi di risparmiatori di accedervi, anche se è prediletto da chi non ha a disposizione grandi somme da investire e/o non sceglie di vincolarle a lungo. Attraverso il PAC l’investimento è distribuito nel tempo, ma e anche il capitale cresce gradatamente in base alla frequenza e all’importo dei versamenti periodici.

Differenze fra un conto deposito e un piano di accumulo

Analizzando i pro e contro fra conti deposito e piani di accumulo emergono alcune caratteristiche che distinguono le due soluzioni sotto vari aspetti:

  • Rischio di capitale: nei conti deposito il capitale resta garantito, perché non è assoggettato alle oscillazioni del mercato, mentre nei piani d’accumulo no.
  • Rendimenti: se nei conti deposito i rendimenti sono garantiti, di solito quelli maggiori sono riservati a chi ha vincolato i propri risparmi per più tempo; nei piani di accumulo invece i rendimenti sono variabili in base all’andamento di mercato.
  • Flessibilità: i PAC risultano gli strumenti che assicurano maggiore libertà d’azione, mentre i conti deposito vincolano i risparmi per un periodo di tempo prestabilito, da pochi mesi fino a diversi anni.
  • Capitale da investire: se è minimo nei Pac, deve essere più considerevole nei conti deposito: il primo cresce progressivamente e per questo è una soluzione a medio lungo termine, il secondo invece frutta in un tempo definito per contratto.

La differenza primaria resta comunque quella che i conti deposito sono volti alla protezione del capitale, i PAC all’investimento.

Guardando i dati i conti deposito sembrano più interessanti per i risparmiatori dei piani di accumulo: in realtà, prima di investire è indispensabile valutare quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze, abitudini e alla propria propensione al rischio.

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