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29/06/2017
07:57

SANITÀ: SEMPRE PIÙ ITALIANI RICORRONO AL PRIVATO

Business

Tra le spese sostenute ogni anno dagli italiani, quella relativa al settore sanitario è ormai una costante.
I cambiamenti sociali, l’innalzamento dell’età media e l’aumento del numero di malati cronici, hanno infatti contribuito alla crescita del bisogno di assistenza e cure mediche.

Nel corso del 2016, si stima che gli italiani che hanno rinunciato di sottoporsi a prestazioni sanitarie siano stati circa 12,2 milioni, 1,2 milioni in più rispetto all’anno precedente. (Sanità: 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi – Health Online)

Nello stesso anno, la spesa sanitaria privata ha invece subito una forte impennata, aumentando del +4,2% fra il 2013 e il 2016, per un totale complessivo pari a 35,2 miliardi di euro spesi. (Sanità: 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi – Health Online)

Le ragioni che spingono a rivolgersi al privato sono molteplici, legate principalmente alle file d’attesa troppo lunghe della sanità pubblica. In media, infatti, l’attesa per sottoporsi ad una visita medica, può richiedere numerosi giorni, ad esempio:

  • 122 giorni per una mammografia
  • 93 giorni per una colonscopia
  • 80 giorni per una risonanza magnetica
  • 67 giorni per una visita cardiologica
  • 66 giorni per una visita ortopedica (Il Servizio Sanitario Nazionale e le forme sanitarie integrative – Censis e RBM Salute)

I disagi dei pazienti, le lunghe attese e le difficoltà burocratiche, sono alla base della convinzione da parte dei cittadini, che il settore della sanità pubblica sia in netto peggioramento, con il 45,1% degli italiani che afferma che la qualità del servizio sanitario della propria regione sia peggiorato negli ultimi due anni. (Assicurazione Salute sulla sanità integrativa – Censis)

Tra il 2013 e il 2015, infatti, il ricorso alla sanità pubblica si è ridotto del 3%, mentre quello al privato è aumentato dell’11%. (Ospedali e Sanità – AIOP)

Più nello specifico, nel 2014, gli ospedali privati hanno assorbito il 13,8% della spesa pubblica ospedaliera, coprendo il 23,3% dei ricoveri totali per acuti[1], includendo il 29,7% dei posti letto totali, pari a circa 59 mila unità. (Ospedali e Sanità – AIOP)

Il ricorso alla sanità privata ha riguardato in particolare alcuni settori:

  • Visite odontoiatriche 90%
  • Visite ginecologiche 57%
  • Prestazioni di riabilitazione 36% (Italiani in fuga dal Servizio sanitario
    Spesa privata, giro da 30 miliardi – Corriere della Sera/Salute)

Questi dati sottolineano ulteriormente come la fiducia nei confronti della Sanità pubblica sia in calo e come i pazienti abbiano iniziato a prediligere un servizio più costoso ma nel quale ripongono maggiori aspettative.

 
[1]Sono tutti i casi dimessi da reparti diversi da quelli classificati come riabilitativi (v.) o di lungodegenza (v.); sono esclusi, inoltre, i neonati sani, Glossario – Ministero della Salute.

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