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Numeri Parlanti

43.050€

È il salario medio annuo lordo in Italia, a parità di potere d’acquisto. Il dato (44.893, calcolato in dollari), ci pone al 21esimo posto sui 34 dei Paesi OCSE, al di sotto della media di 53.416$.

Al primo posto si colloca l’Islanda, con un reddito annuo medio di 79.473$, seguita da Lussemburgo (78.310$) e USA (77.463$). In fondo alla classifica troviamo Slovacchia, Grecia e Messico (fanalino di coda con circa 16.000$).

Analizzando i dati italiani, elaborati nel JP Salary Outlook dell’Osservatorio JobPricing, la Lombardia risulta la regione con i salari più alti, seguita dal Trentino Alto-Adige e dal Lazio. All’ultimo posto invece la Basilicata.

Le differenze persistono: chi vive al Nord ha una retribuzione annua maggiore di 3700€ rispetto a chi vive al Sud; i lavoratori più pagati (i CEO) ricevono uno stipendio di circa 9 volte maggiore rispetto ai meno pagati (gli operai); i laureati guadagnano in media il 45% in più rispetto ai non laureati.

Negli ultimi anni, gli stipendi italiani sono cresciuti sempre meno rispetto all’inflazione: se tra il 2021 e il 2023 le retribuzioni contrattuali orarie sono aumentate del +4%, l’inflazione è cresciuta del +14%. Ma, nonostante l’Italia rimanga sotto la media OCSE, c’è qualche numero recente che inverte il trend: nei primi sei mesi del 2024, come emerge dall’osservatorio ISTAT, l’inflazione è cresciuta di circa l’1%, mentre la retribuzione oraria media del +3,1%. È un piccolo, timido, sorpasso, ma che ci fa ben sperare.

Il report completo

 

 

 

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