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06/06/2017
09:03

L’ANDAMENTO DEL SETTORE AGRICOLO ITALIANO

Business

Il settore agricolo italiano ha fatto registrare negli ultimi 10 anni numerose oscillazioni, attraversando una fase negativa tra il 2007 e il 2010 ed una di ripresa fino al 2013, con una crescita dell’84%. (CSConfagricoltura)

Contemporaneamente anche il reddito medio prodotto da ciascuna unità di lavoro a tempo pieno[1] ha subito delle modifiche, riducendosi del 19% tra il 2013 e il 2016, in concomitanza con l’andamento dei prezzi di cessione dei prodotti, che hanno subito un calo sostanziale fino al 2016 con un -8% rispetto al 2013. (CSConfagricoltura)

Le stesse oscillazioni si sono riscontrate a livello di occupazione. Dal 2007 al 2014, infatti, il numero di lavoratori indipendenti è diminuito del 14,7%, mentre quello dei lavoratori dipendenti del 6,2%, per poi tornare a crescere dal 2015 al 2016. (CSConfagricoltura)

Segnali fortemente positivi, vengono invece dal commercio con l’estero, sia a livello di importazioni che di esportazioni. Negli ultimi 10 anni, infatti, la quota di prodotti importati è aumentata del 32,2%, mentre il valore dell’export è cresciuto ben del 36,4%. (CSConfagricoltura)

A livello territoriale, invece, la produzione è risultata essere in calo in quasi tutte le aree italiane, eccetto al nord:

  • -4,6% al Sud
  • -3,2% nelle Isole
  • -1,3% al centro
  • +3,4% nel Nord-Est
  •  +1,4% nel Nord-Ovest (Dati Istat maggio 2017)

Nel 2016, quindi, il sistema agricolo italiano è stato caratterizzato da una certa stabilità, con una crescita significativa delle imprese in forma societaria, in particolare società di capitali, e con una crescita dell’occupazione molto elevata rispetto agli anni precedenti.

Per quanto riguarda la situazione dell’Unione Europea, invece, il 2016 è stato caratterizzato da elementi contrastanti. Le produzioni si sono infatti ridotte dell’1,8%, con l’unica eccezione di Polonia (+10,1%) e Spagna (+8,4%), mentre l’Italia si è posizionata tra i primi tre Paesi europei nel settore ortofrutticolo e l’olivicolo, vale a dire i principali settori dell’agricoltura del Paese e vitivinicolo, grazie al riconoscimento del vino come simbolo del Made in Italy, secondo soltanto alla Francia. (Istat 2017)

Al nostro Paese spetta invece il primato nel campo delle attività dei servizi di supporto, vale a dire il contoterzismo, la lavorazione dei prodotti e la manutenzione del territorio, con una media di 4,6 miliardi di euro e nell’ambito delle attività secondarie grazie soprattutto allo sviluppo della produzione di energie rinnovabili e alla diffusione costante dell’agriturismo.

Nonostante i segnali di ripresa, però, sono ancora molte le difficoltà legate al settore, tanto da far sì che l’Unione Europea desse vita alla PAC (Politica Agricola Comune), che prevede l’attuazione di una serie di misure di mercato volte a promuovere e sostenere le politiche agricole e lo sviluppo della produzione agricola degli Stati membri. (Fonte PAC Italia)

 

[1] Unità di analisi che quantifica in modo omogeneo il volume di lavoro svolto da coloro che partecipano al processo di produzione del reddito realizzato sul territorio economico di un paese. Le unità di lavoro sono utilizzate come unità di misura del volume di lavoro impiegato nella produzione dei beni e servizi rientranti nelle stime del prodotto interno lordo in un determinato periodo di riferimento.

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