Con il Decreto Legge n. 193/2016 (conv. Legge 225/2016) Equitalia terminerà di operare il prossimo luglio 2017. Il Decreto pubblicato sulla Gazzetta n.249 del 24/10/2016 offre ai contribuenti la possibilità di una sanatoria che riguarda le cartelle esattoriali notificate tra l’1/1/2000 e il 31/12/2016. I carichi di ruolo possono essere così definiti ma il contribuente deve corrispondere quanto dovuto entro settembre del 2018. In base alla norma otterrà la cancellazione delle sanzioni amministrative e degli interessi di mora. Il nuovo Ente che si occuperà della riscossione è l’ Agenzia delle Entrate-Riscossione che opererà sotto la vigilanza del MEF.
Ambito applicativo e debiti esclusi
La misura del condono, inserita nella Legge di Stabilità 2017, permette di ottenere la definizione agevolata dei debiti non pagati del periodo 2000-2016. La rottamazione degli affidamenti a Equitalia include nella misura agevolativa anche le somme che riguardano gli accertamenti esecutivi e i debiti non ancora trasformati in atti. Lo stralcio delle sanzioni amministrative e degli interessi di mora sono i principali vantaggi che si ottengono dalla sanatoria ma non tutti i debiti sono ammessi. Infatti, non possono essere condonate le cartelle riguardanti l’Iva all’importazione, i dazi e le accise, i crediti che derivano da pronunce della Corte dei Conti, le somme dovute per aiuti di Stato non legittimi e le sanzioni a seguito di sentenze penali.
La procedura e l’annullamento dei benefici
La procedura si avvia presentando la domanda, redatta su modulo approvato da Equitalia, all’Agenzia della Riscossione entro il 31 marzo 2017. Attraverso la posta ordinaria, l’Agenzia comunicherà al debitore l’ammontare di quanto dovuto e tale somma potrà essere saldata in una o cinque rate. I contribuenti possono conoscere la propria posizione visitando il sito di Equitalia o recandosi presso gli uffici per avere l’estratto di ruolo. Per la fine di maggio chi ha presentato istanza riceverà una comunicazione riguardante l’accoglimento o l’eventuale rigetto della domanda. Per chi sceglie la rateazione, i primi tre versamenti saranno pari al 24%, al 23% e al 23%, mentre gli ultimi due saranno del 15 % ciascuno. Le scadenze delle rate sono previste a luglio, settembre e novembre del 2017 e ad aprile e settembre del 2018. Se, però, il debitore è inadempiente nei confronti di una rata, perde tutti i benefici: non ci saranno rateazioni e si annulla la richiesta di rottamazione. Come conseguenza si ripristina il debito originario con gli interessi di mora e le sanzioni. Le eventuali rate già pagate, in questo caso, saranno calcolate come acconto dell’intero debito.
La domanda: effetti e modalità di pagamento
La domanda può essere presentata allo sportello o attraverso PEC. Quando il debitore presenta il modulo all’Agente della Riscossione, l’Ente non avvia più alcuna azione esecutiva e non prosegue con il recupero coattivo. E’ possibile anche una rottamazione parziale: in questo caso il contribuente decide quali ruoli definire. Per quanto riguarda il pagamento delle rate, questo potrà essere fatto solo attraverso domiciliazione bancaria o con i bollettini di Equitalia, non con il modello F24.
Altri strumenti per le PMI
Le PMI in questi anni hanno vissuto la pesante crisi economica: la definizione agevolata delle cartelle rappresenta un’importante opportunità per estinguere eventuali debiti iscritti a ruolo. Ma questa sanatoria non è l’unico strumento in grado di dare una mano alle Aziende. Utilizzando la procedura dei crediti certificati l’Impresa può smobilizzare i crediti non prescritti della P.A. Gratuitamente si può accedere alla Piattaforma Certificazione Crediti del Mef e inviare la richiesta.
I crediti certificati, trasferiti a Banca IFIS Impresa, sono trasformati subito in liquidità grazie al servizio TiAnticipo. Basta compilare i campi di un apposito form predisposto e sarà valutata la richiesta per il factoring. La cessione dei propri crediti commerciali alla Banca permette di monetizzare immediatamente e di cedere anche un eventuale pericolo di insolvenza. I crediti non riscossi rischiano di danneggiare pesantemente l’attività e, a volte, la sopravvivenza dell’Azienda stessa. Banca Ifis Impresa sostiene le PMI anche con altre tipologie di factoring: tra queste ci sono le anticipazioni per cessioni di crediti futuri con cui viene erogato fino al 20% del valore dell’ordine.