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30/07/2018
11:22

Il ruolo della marca del farmacista nella distribuzione dei farmaci

In molti settori la marca del distributore, ovvero prodotti che portano il marchio del punto vendita e quello del brand dell’insegna (chiamato anche private label), sta ottenendo un buon successo. Questa tendenza si riscontra anche nelle farmacie italiane con un impatto diretto nella distribuzione farmaci: si tratta di  numeri ancora contenuti ma destinati a crescere.

Recentemente Valerio De Molli, Ceo di “The European House – Ambrosetti”, durante il convegno “La marca del distributore – Il valore e il ruolo per il Sistema-Paese”, ha affermato che la marca del distributore (Mdd) nella grande distribuzione organizzata “ha dimostrato una grande vitalità e notevole resilienza, affermandosi come una filiera economica chiave dell’industria del commercio”.

In base all’analisi di Ambrosetti, è apparso chiaro che la marca del distributore permetterà di valorizzare il punto di vendita fisico, creando un legame emozionale tra il consumatore e i prodotti a marchio proprio. Inoltre, in un contesto in cui il canale online sta crescendo sempre più, il punto di vendita fisico dovrà offrire stimoli aggiuntivi al cliente, proponendo nuove referenze, diventando il punto di relazione con il territorio e contribuendo a trasferire i valori dell’insegna: la marca del distributore potrà dare voce a queste esigenze.

I numeri della marca del farmacista in Italia nella distribuzione farmaci

La marca del farmacista è una realtà che sta conoscendo tassi di crescita molto interessanti, anche se ancora contenuti, come riportato dall’articolo pubblicato su ‘Farmamese’. Analizzando i dati di Iqvia, azienda multinazionale attiva nei servizi nel settore farmaceutico, il fatturato 2017 stimato è stato di 194 milioni di euro con una quota di mercato del 2%, includendo il fatturato dei prodotti di libera vendita della farmacia (Otc, integratori, personal care, parafarmaco eccetera). Si tratta di una piccola percentuale, ma è un segnale di crescita vivace degli ultimi anni. Il giro di affari della farmacia negli ultimi tre anni è stabile o in lieve diminuzione, dai 24,1 miliardi di euro del 2015 ai 23,9 miliardi di euro del 2017 (-1%) e l’aumento del fatturato del 20% della marca del farmacista fa riflettere sulle classi di prodotto offerte e la distribuzione farmaci sul territorio nazionale.

La distribuzione dei farmaci nella marca del farmacista

Il mercato della marca del farmacista può essere diviso in 4 settori principali settori: l’automedicazione e gli integratori; il Personal Care (dermocosmesi e igiene personale); il Parafarmaco (medicazioni, device) e il Nutrizionale (tipo alimenti speciali, latti per bambini).  Tra questi, il settore che traina la marca del distributore in farmacia è sicuramente quello del dermocosmetico e dell’igiene personale, seguito dall’automedicazione e dagli integratori. Poco più della metà del fatturato proviene infatti dal personal care (106 milioni di euro), seguito da Otc/integratori con 68 milioni di euro. Le due classi fanno il 90% del giro di affari 2017, l’altro 10% è realizzato con il parafarmaco (12 milioni di euro) e il nutrizionale (8 milioni). Dal 2015 al 2017 gli Otc/integratori hanno avuto un incremento del 33,1% e il personal care del 17,9%;

La farmacia italiana appare quindi in movimento e, analizzando la distribuzione dei farmaci, è probabile che il segmento del private label potrà svilupparsi sempre più, con scelte di prodotti della farmacia, “del tuo farmacista”, che possano rispondere ai nuovi bisogni dei clienti.

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