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03/11/2015
11:26

I distretti di Arezzo trainano l’export in Toscana

Business

Continuano a susseguirsi in queste settimane, dati che dipingono un quadro piuttosto ottimistico sullo stato di salute dei distretti italiani. Questa volta, infatti, tocca alle performance positive dei distretti di Arezzo, che giungono sia dal Monitor dei Distretti, sia da Camera di Commercio e Confindustria.

Da entrambe le rilevazioni, infatti, emerge che nel secondo trimestre 2015 l’export aretino da solo costituisce un quarto del totale toscano. Motore di questa crescita sono le imprese del settore gioielli, il cui mercato passa dal -14% di inizio anno all’attuale +7%, ma va dato conto anche di una buona performance del settore moda, trascinato dall’abbigliamento e dalle calzature. In questo ambito, invece, va segnalato il fisiologico rallentamento della pelletteria di Arezzo, che dopo il boom di export registrato negli ultimi quattro anni registra un timido +0,7%.

Il distretto dell’oreficeria di Arezzo deve gran parte della sua ripresa agli Emirati Arabi, che si dimostrano uno dei principali mercati di sbocco dell’oro aretino, mentre le PMI del settore tessile locale sono cresciute del +12,1% grazie soprattutto alle esportazioni verso Francia, Hong Kong e Stati Uniti.

Questi buoni dati si riversano anche sull’intero sistema regionale, in cui le esportazioni dei distretti industriali toscani hanno fatto registrare una crescita del 7,1% (pari a quasi 225 milioni di euro aggiuntivi), in linea con la media dei distretti italiani. Merito anche dei Vini del Chianti (+37,7%) e dell’Olio di Lucca (+25%) che hanno beneficiato delle straordinarie performance registrate sul mercato degli Stati Uniti, ma anche del distretto Cartario di Capannori che è cresciuto del +24,7% con livelli di export a due cifre su tutti i principali mercati europei.

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