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Economia Sempreverde

L’investimento in arte è questione di “sostenibilità”

L’attenzione alla sostenibilità sociale e culturale nelle imprese cresce. E sempre più aziende italiane includono iniziative culturali e artistiche nei propri bilanci di sostenibilità.  

Anche in risposta alle nuove norme Ue, il numero di aziende chiamate a pubblicare il loro report ESG salirà, dalle circa 300 degli scorsi anni a oltre 6.000. 

In questo contesto, molte società hanno iniziato a includere iniziative culturali e artistiche nei propri bilanci di sostenibilità. 

Secondo i dati di Banca Ifis, le imprese italiane attive in arte e cultura sono oltre 700, per un fatturato aggregato di circa 192 miliardi di €. 

Il Sole24Ore ha preso in esame 20 aziende italiane e ne ha spulciato gli investimenti. Ognuna di esse ha investito almeno €20.000 in progetti artistici (ma il 95% più di 50.000 euro) e li ha “investiti in artisti o iniziative con un valore culturale riconosciuto con la prospettiva di proseguire nei prossimi tre anni”.  

Le modalità sono diverse: “dalle sponsorizzazioni alle acquisizioni, dalle produzioni di mostre e/o opere ai premi, fino al branding attraverso l’arte”.  

I dati mostrano una tendenza in crescita: la maggior parte delle aziende che hanno investito nel 2024 prevede di aumentare l’investimento nel prossimo triennio.  

Anche perché questi investimenti rientrano perfettamente nelle strategie di sostenibilità delle aziende: “Il campione ha in nove casi già inserito l’arte nel bilancio di sostenibilità e in altri cinque lo farà dal 2025”. 

Grazie al report ESG, il mondo delle iniziative culturali non rimane soltanto caratterizzato da logiche emotive, ma inizia ad ancorarsi a risultati e dati che permetteranno di valutare anche l’impatto degli investimenti.  

Il punto è includere arte e cultura nelle politiche ESG è ormai considerato un asset strategico e strumento di sviluppo. Le nuove norme di reporting spingono le aziende a quantificare questo impegno nel bilancio di sostenibilità, definendo indicatori di performance sociale, come supporto al patrimonio culturale, accessibilità e coinvolgimento di stakeholder.  

 Insomma, un investimento più che sostenibile.  

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