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25/09/2015
07:38

Cresce l’export delle PMI di Modena

Business

Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena ha appena reso note le elaborazioni compiute sui dati Istat relativi all’interscambio con l’estero del secondo trimestre 2015, da cui emerge un netto incremento delle esportazioni modenesi che lascia guardare con timido ottimismo verso il futuro.

Secondo lo studio, infatti, il totale delle esportazioni a livello provinciale è pari a 3.099 milioni di euro, con un incremento rispetto al trimestre precedente del +8,1%. La provincia di Modena, inoltre, si attesta al secondo posto (dopo Bologna) tra le provincie dell’intera regione per quantitativo assoluto di export, pari al 21,7% cioè più di un quinto dell’intero export su base regionale.

Per quanto riguarda i settori che hanno fatto registrare i dati migliori, a distinguersi sono soprattutto le PMI del biomedicale, che, rispetto al 2014 ha fatto registrare addirittura una crescita del 43,3%. Positivi risultano anche i dati relativi ai mezzi di trasporto (+8,9%), le ceramiche (+8,1%) e l’agroalimentare (+7,6%), mentre sono in calo il tessile abbigliamento (-0,5%) e le macchine e gli apparecchi meccanici (-0,4%) e, soprattutto, la produzione di trattori (-20,0%).

I Paesi in cui le aziende modenesi esportano di più risultano essere gli Stati Uniti, che da soli assorbono il 15,8% dell’export totale, il Giappone, cresciuto del 49,5%, e i Paesi Bassi che fanno registrare un +16,7%. Risultati meno buoni arrivano invece dai mercati tradizionali: Francia e Germania fanno registrare un poso lusinghiero -5,3%, l’Austria -10,7% e Belgio -4,7%.

È interessante notare, poi, che dati particolarmente positivi giungono dall’apertura verso nuovi mercati, soprattutto quello canadese, che è cresciuto del +38,0%, quello dell’Africa Centro meridionale con un ottimo +25,2% e quello asiatico che arriva ad una crescita del +14,8%.

Da questi dati, quindi, emerge uno stato di salute genere dell’industria modenese moderatamente positivo. Le PMI locali, quindi, possono tirare un timido respiro di sollievo e credere che la fine della crisi sia ogni giorno un po’ più vicina.

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