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16/05/2018
17:34

Costruzioni: timida crescita in vista per il settore nel 2018

Business

Si dice che la crisi stia finendo e che l’economia italiana ne stia finalmente venendo fuori, lentamente e faticosamente, ma in maniera positiva. Eppure ci sono settori che, più di altri, stanno faticando a superare questo difficile momento. Ne è un esempio il settore edile, per cui la ripresa risulta ancora timida nonostante si tratti di un comparto che, da solo, nel 2017 ha prodotto il 9,6% del Pil.

A rivelarlo sono due diversi studi sul mercato delle costruzioni, II Rapporto sull’andamento delle costruzioni in Italia realizzato Fillea Cgil e Fondazione Di Vittorio e l’Osservatorio Congiunturale Ance di Febbraio 2018.

Secondo i numeri, infatti, va confermato un timido inizio di ripresa destinato a crescere significativamente già nel corso del 2018, anche se rimangono ancora lontani i volumi d’affari precedenti il 2008. Si stima che, a contribuire alla crescita prevista per quest’anno, saranno soprattutto l’ecobonus e le detrazioni fiscali promosse dal Governo per favorire le ristrutturazioni.

Gli incentivi statali, infatti, hanno sempre avuto un impatto importante sul settore delle costruzioni: i lavori di ristrutturazione legati agli incentivi governativi sono passati dal 16% del 2007, per un valore di 9 miliardi, al 40,7% del 2016, per una spesa di 28 miliardi.

Non va sottovalutato, poi, l’impatto che il mercato edile ha sul resto dell’economia di casa nostra: si stima che le costruzioni abbiano un impatto positivo sulla crescita della ricchezza italiana quantificabile in circa mezzo punto percentuale l’anno. 1 miliardo di euro investito nelle costruzioni, infatti, genera ha una ricaduta sul sistema economico per 3,5 miliardi, creando fino a 50mila posti di lavoro lungo tutta la filiera, di cui 12mila direttamente nel settore delle costruzioni.

In un contesto così delicato, comunque, le imprese del settore edile continuano ad avere difficoltà nell’accesso al credito a medio lungo termine. Secondo il rapporto dell’Ance, infatti, anche nei primi 9 mesi del 2017 la concessione di finanziamenti alle imprese del settore da parte delle banche è scesa dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, anche a causa dalla diminuzione dei mutui concessi per investimenti abitativi.

Questa situazione ha lasciato dietro di sé una pesante eredità composta da un elevato numero di crediti deteriorati (NPL), che a settembre 2017, ammontavano a 274 miliardi di euro complessivi: oltre il 62%% dei crediti deteriorati sono rappresentati da sofferenze per circa 170 miliardi di euro, da 97 miliardi di inadempienze probabili e da 6,4 miliardi di finanziamenti scaduti.

I segnali sono ancora timidi, quindi, ma si respira aria positiva soprattutto grazie agli incentivi per la riqualificazione del patrimonio abitativo, alla ripresa delle nuove costruzioni e agli investimenti previsti in opere pubbliche. La strada è ancora lunga, ma i numeri lasciano ben sperare.

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