«In questi nove mesi Banca IFIS ha continuato a crescere e ad assicurare supporto all’economia del Paese, anche in un clima macro in progressivo deterioramento», spiega Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS. «Ci presentiamo ai mercati con un solido assetto patrimoniale e finanziario. La Banca detiene una quantità modesta di titoli di Stato, tra le più basse del sistema e pari a circa il 29% del patrimonio netto. Può inoltre contare su una dotazione di liquidità eccedente i fabbisogni, tale da esporre un liquidity coverage ratio (LCR) pari a oltre il 2.000% contro un minimo regolamentare del 100%. Siamo in grado di offrire prodotti pensati e dimensionati per le piccole imprese e le famiglie in difficoltà, con un’immutata capacità di innovare e soddisfare tempestivamente le esigenze emergenti. L’assenza di appesantimenti strategici, causati da eredità del passato,
e il posizionamento in mercati poco collegati ai business tradizionali di altri istituti di credito, contribuiscono favorevolmente a rafforzare il nostro ruolo nello scenario nazionale. La Banca ha espresso dinamismo in ogni segmento, facendo crescere i singoli business e fornendo supporto alle aziende. Particolare enfasi è stata posta nel supporto al capitale circolante delle PMI, con incremento dei volumi e dei clienti serviti.
Per quanto riguarda l’area NPL, il mercato italiano sta evidenziando alcuni previsti cambiamenti strutturali, dei quali Banca IFIS tiene debito conto. La pressione sui prezzi di acquisto dei portafogli, che ha caratterizzato i primi mesi del 2018, sta lasciando spazio a un contesto competitivo più interessante con prezzi in contrazione: per questo abbiamo ricominciato ad acquistare portafogli nel terzo trimestre con prezzi nell’intorno del 5% per crediti unsecured con un controvalore di circa 1,8 miliardi. Confermiamo la massima attenzione nell’azione di trasformazione dei debitori non paganti in ri-performanti; il successo della nostra azione è oggi testimoniato dal vigoroso incremento degli utili e dei flussi di cassa generati e attesi per effetto delle trasformazioni. La determinazione nello svolgere consapevolmente un ruolo di sempre maggiore rilievo a favore dell’economia italiana, nell’interesse simultaneo degli operatori e della crescita dell’istituto, continua a rappresentare il faro della nostra azione quotidiana».
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Highlights– Risultati primi nove mesi 2018*
DATI RICLASSIFICATI** Primi nove mesi: 1 gennaio – 30 settembre
o Margine di intermediazione a 403,6 milioni di euro (+7,5%);
o Risultato netto della gestione finanziaria 334,6 milioni di euro (-13,4%);
o Costi operativi a 208,9 milioni di euro (+15,6%);
o Utile netto di periodo di Gruppo a 89,0 milioni di euro (-40,3%);
o Costo del rischio del settore Imprese 160 bps;
o Rapporto sofferenze nette/impieghi settore Imprese all’1,3% (+0,1%);
o Gross NPE ratio per il settore Imprese: 10,7% (9,9% al 1 gennaio 2018);
o Net NPE ratio per il settore Imprese: 6,4% (6,2% al 1 gennaio 2018);
o Totale risorse del Gruppo: 1.622 persone (1.470 al 31.12.2017);
o Capitale primario di classe 1 (CET1): 14,63% (15,64% al 31 dicembre)***;
o Totale fondi propri: 19,60% (21,07% al 31 dicembre 2017)***;
o CET1 con consolidamento prudenziale ne La Scogliera: 10,67% (11,66% al 31 dicembre 2017);
o Totale fondi propri con consolidamento prudenziale ne La Scogliera:
14,74% (16,15% al 31 dicembre 2017).
*Con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell’IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un
confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi sono stati riaggregati secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 30
settembre 2018.
**Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
***Il totale fondi propri qui indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca IFIS, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali
nella controllante La Scogliera S.p.A. I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 settembre 2018 sono stati
determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013
recepiti nelle Circolari della Banca d’Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L’articolo 19 del CRR prevede l’inclusione ai fini del consolidamento prudenziale
della holding del Gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile.