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03/02/2016
08:39

Agroalimentare: vino, olio e pecorino trascinano l’export

Business

L’agroalimentare italiano continua a volare all’estero. A confermarlo sono le rilevazioni di Coldiretti, secondo cui le esportazioni di prodotti alimentari nel 2015 hanno fatto registrare performance record, grazie anche all’importante spinta di Expo.

Nel corso dell’anno, infatti, l’export agroalimentare Made in Italy ha raggiunto quota 36 miliardi di euro, con uno storico +7%.

Il prodotto italiano più esportato, com’è facile immaginare, si conferma essere il vino, con un preconsuntivo annuale di 5,4 miliardi di fatturato realizzati oltre i confini nazionali, in aumento del 6%. Ottimi anche i dati relativi ai primi 10 mesi del 2015 che arrivano dall’ortofrutta, cresciuto dell’11%, dell’olio d’oliva, che fa segnare un ottimo +10%, e della pasta, in crescita del 9%.

A sorpresa, uno dei prodotti italiani maggiormente esportati si rivela essere il formaggio pecorino, le cui esportazioni nel 2015 sono aumentate del 23% sui mercati stranieri. Il suo eclatante successo all’estero è dovuto principalmente alle straordinarie performance degli Stati Uniti, che ha acquistato il 28% in più di pecorino rispetto all’anno precedente.

A livello europeo, poi, risultati le vendite di pecorino hanno fatto segnare una crescita del 22 % in Gran Bretagna e del 16% in Francia.

A livello generale, comunque, i maggiori mercati di sbocco per i prodotti agroalimentari italiani sono quelli dell’Unione Europea, che recepiscono i 2/3 delle esportazioni nostrane, mentre il restante viene venduto prevalentemente negli Stati Uniti.

In questo Paese, in particolare, l’export agroalimentare italiano è cresciuto addirittura del 15%, a conferma che si tratta del principale mercato di sbocco extracomunitario per le eccellenze alimentari di casa nostra. Crollano, invece, le esportazioni verso la Russia, che a causa dell’embargo arriva a registrare un poco confortante -26%.

Secondo la Coldiretti, gli ottimi dati delle esportazioni agroalimentari sono stati favoriti dalle condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli.

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