Pubblica Amministrazione e digitalizzazione, questo l’argomento del quarto Market Watch PMI nato dalla partnership editoriale tra Banca Ifis e il Sole 24 Ore. Dal report è emerso come la maggior digitalizzazione della PA abbia portato le imprese ad accelerare e aumentare gli investimenti tecnologici.
La 552 Piccole e Medie Imprese intervistate tra marzo e aprile hanno espresso un giudizio inaspettatamente positivo sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: il 51% riconosce la digitalizzazione della PA come un fattore facilitante nella relazione, mentre il 42% sostiene che l’evoluzione tecnologica sarà un vantaggio in futuro, da sottolineare come il 43% delle attività svolte dalle PMI con il Pubblico risultano essere già digitalizzate.
Semplicità e rapidità nello svolgere le procedure, questi i benefici più importanti per gli imprenditori. La possibilità di utilizzare la posta elettronica, l’impiego del cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate e di quello previdenziale dell’Inps, la fatturazione elettronica e il rilascio digitale del Durc, risultano avere un peso maggiore in termini di vantaggi.
«La digitalizzazione della PA ha portato una forte semplificazione nella gestione dei processi grazie alla dematerializzazione dei documenti» sottolinea Piero Dell’Oca, CFO e Consigliere di Amministrazione di Tecnofar, azienda della provincia di Sondrio che si occupa di automazione. «I dati che riguardano i rapporti di lavoro» prosegue Dell’Oca «vengono trasmessi direttamente al fisco e ai singoli collaboratori. Questo ha facilitato sia il rapporto con la Pubblica Amministrazione sia con i dipendenti».
La spinta alla digitalizzazione della PA, oltre ad aver snellito e velocizzato i processi, ha portato le imprese ad aumentare gli investimenti tecnologici, ha favorito la delega delle operazioni a professionisti e commercialisti da parte degli imprenditori.
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