Banca Ifis Logo
05/03/2021
11:15

Imprenditoria e managerialità al femminile: ruolo delle donne alla guida delle PMI italiane

Dall’analisi effettuata, che prende in esame un campione statisticamente significativo di PMI appartenenti ai 10 settori produttivi principali del Made in Italy (Agroalimentare, Automotive, Chimica e Farmaceutica, Costruzioni, Logistica & Trasporti, Meccanica, Moda, Sistema casa, Tecnologia e Altra Manifattura), non emergono dati particolarmente incoraggianti. C’è ancora molto lavoro da fare all’interno delle PMI per far crescere la presenza di donne in posizioni di rilievo.

L’imprenditoria femminile risulta essere limitata al 16% delle imprese: la maggior parte delle imprese “rosa” sono frutto di eredità familiare e il 61% sono concentrate in 3 settori: Manifatturiero (31%), delle Costruzioni (17%) e Moda (13%).

Parlando di ruoli aziendali, le donne rappresentano il 49% della popolazione dei white collar, ma risultano sempre poco premiate in termini di crescita professionale. È interessante il fatto che le imprese guidate da un’imprenditrice hanno una percentuale più alta di figure dirigenziali femminili. Inoltre, se si parla di imprese “rosa” o con almeno una dirigente donna, dall’analisi emerge come la quota di donne impiegate in tutte le categorie professionali cresca in modo significativo: ad esempio, il 49% di donne tra gli impiegati sale al 60% nelle imprese femminili e al 59% nelle imprese con almeno 1 dirigente donna mentre tra i quadri il 14% di donne aumenta al 33% nelle imprese femminili e al 23% nelle imprese con almeno 1 dirigente donna.

Per quanto riguarda gli strumenti di gender equality, solo 2 PMI su 10 prevedono azioni di riequilibrio. Tra le PMI attive in quest’ambito la preferenza è per il mentoring: due imprese su tre prediligono maggiormente far crescere le proprie risorse interne piuttosto che assumere personale esterno.

Una nota positiva la ritroviamo nel worklife balance , che vede attive il 68% delle imprese, percentuale che sale nel Nord-Est. La strategia più diffusa è l’introduzione della flessibilità dell’orario di lavoro (46%), mentre altre iniziative quali il sostegno alla maternità (14%) e lo smartworking (13%) sono molto meno utilizzate.

 

Leggi il report completo qui.

Condividi