La Tirreno Adriatico è arrivata alla sua 56esima edizione. Valida come quinta delle prove dell’UCI World 2021, è composta da sette tappe, che avranno luogo dal 10 al 16 marzo 2021 in un suggestivo percorso di 1.109 chilometri che tocca l’intera Italia centrale (Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche). L’affascinante percorso della “corsa dei due mari” ricopre aree caratterizzate da bellissimi paesaggi, con tratti veloci e salite insidiose lungo il tratto appenninico.
Il parterre è di alto livello e annovera campioni del calibro di Tadej Pogačar, Egan Bernal, Simon Yates, Nairo Quintana, Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Simon Yates, Mikel Landa, Geraint Thomas, Mathieu van der Poel, Wout van Aert, Julian Alaphilippe, Peter Sagan, Greg van Avermaet, Davide Ballerini, Filippo Ganna.
Un evento in grado di attrarre il pubblico delle grandi occasioni e pronto a garantire uno spettacolo avvincente, grazie anche al supporto per il secondo anno di fila di Banca Ifis, Premium Partner di tutte le sette Grandi Classiche di Ciclismo 2021.
La prima tappa è stata vinta dal belga del team Jumbo – Visma Wout Van Aert, che ha mantenuto la leadership fino alla quarta tappa, la quale ha visto il successo dello sloveno Tadej Pogacar dell’UAE Team Emirates.
Perché amiamo la 56esima edizione della Tirreno Adriatico
La Tirreno Adriatico è una competizione ricca di storia e successi, è considerata come la corsa più bella dopo i tre grandi giri -Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta a Espana – nonché la prima delle sfide di primavera. Inizialmente considerata solo come una semplice preparazione verso la Milano – Sanremo, negli ultimi anni ha visto il meglio del ciclismo mondiale. Se analizziamo il periodo dal 2009 ad oggi possiamo ricordare le vittorie di Scarponi, Garzelli, Evans, due volte di Nibali, Contador, due volte Quintana, Kwiatkowski, Roglic. Nel 2020, Simon Yates davanti a Geraint Thomas.
Il percorso della Tirreno Adriatico, nel dettaglio
La partenza dell’affascinante percorso attraverso l’Italia centrale è dal Lido di Camaiore – Mar Tirreno – e l’arrivo nella cronometro individuale di San Benedetto del Tronto – Mar Adriatico. Le sette tappe toccano cinque regioni e tagliano l’appennino: proprio per il suo percorso, la Tirreno Adriatica è soprannominata “la corsa dei due mari”.
Un percorso che attraversa paesi ricchi di storia e tradizioni, abbazie e borghi medievali, senza tralasciare salite davvero interessanti.
Il punto più appassionante è forse l’arrivo in salita a Prati di Tivo, in Abruzzo, con 22 tornanti che arrivano a quasi 1500 metri, dove solo i grandi sembrano poter vincere. Nibali si impose nel 2012 distaccando di 16” Kreuziger e Horner, ripetendosi l’anno successivo davanti a Froome e Contador. Lo stesso Froome arriverà qui primo al traguardo nel 2013, con Nibali terzo, mentre Contador vedrà il proprio nome scritto nell’albo d’oro della competizione nel 2014.
Prati di Tivo 2021
È sempre qui che si scrivono i grandi momenti di questa competizione. Anche quest’anno Prati di Tivo si è rivelata davvero spettacolare: i big della classifica si sono dati battaglia fino allo scatto di Tadej Pogacar che, a quattro km dal traguardo, fa il vuoto e conquista maglia azzurra, verde e bianca. Il leader uscente Wout Van Aert si è difeso, dimostrando ottime capacità e buona gamba anche nei percorsi più impegnativi.
Dopo le vittorie del trio delle meraviglie Van Aert – Alaphilippe – Van der Poel, è dunque la volta di Pogacar, campione in carica del Tour de France e UAE Tour, a scrivere il proprio nome tra i dominatori della competizione, confermando le proprie doti di scalatore.
5^ tappa e rush finale
La tappa 5 da Castellalto a Castelfidardo è anch’essa davvero suggestiva: 205 chilometri, completamente piatta fino al chilometro 105; a Castelfidardo, inizia un circuito di 23 chilometri da ripetere quattro volte ed un susseguirsi di muri con pendenze massime del 18%, il tutto accompagnato da un tempo nuvoloso con possibilità di pioggia. Non sapevamo se Julian Alaphilippe avrebbe corso per Almeida o avrebbe puntato alla tappa (penalizzato poi da problemi meccanici) così come il comportamento di Tadej Pegacar, che si prevede prudente e continuo. Una buona tappa per Wellenes, Yates e, per certi versi, per tutti i contendenti, che puntano in alto senza troppe strategie.
Van Der Poel riesce a creare il vuoto a 42 km dal termine, mentre Pogacar si ferma per un guasto alla bici. Nel tratto finale Pogacar scatta e supera in volata Fabio Felline e Marc Solertm arrivando secondo ed aumentato il vantaggio in classifica su Van Aert (ora distante 1’15”).
Tra gli italiani in gara, buona la prestazione di Matteo Fabbro di Bora Hansgrohe, che chiude in top ten e resta fino alla fine nel gruppo della maglia azzurra.
In prospettiva, attendiamo qualche acuto dal piemontese Filippo Ganna, che ha saputo mostrare la propria versatilità anche senza brillare, dimostrando di non limitarsi solo a pistard o cronoman. Dopo le prestazioni al Giro e in Francia in questo inizio di stagione, potrà farci vedere di che pasta è fatto?