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11/02/2019
15:07

Gruppo Banca IFIS: Il CDA approva i risultati preliminari 2018

Business

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2018. Il 7 marzo 2019 verrà approvato il progetto di bilancio 2018.

«Nel 2018 Banca IFIS ha continuato a crescere in tutti i segmenti di business grazie all’eccellente lavoro di tutto il team, raggiungendo un utile netto di 147 milioni, nonostante gli accantonamenti su alcune posizioni significative che hanno coinvolto tutto il sistema, senza le quali il risultato sarebbe stato materialmente superiore» commenta Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca IFIS. «Sul fronte Imprese stiamo consolidando la quota di mercato grazie alla nostra capacità di offrire soluzioni adeguate e tempestive. Nell’ultimo trimestre 2018 abbiamo riscontrato una forte domanda di credito da parte delle Piccole e Medie Imprese, registrando una crescita sul precedente periodo del 13% nei volumi del factoring e del 20% nelle nuove erogazioni di leasing. Nel segmento NPL abbiamo riavviato gli acquisti con grande dinamismo nella seconda metà dell’anno, dopo un primo semestre di rallentamento dovuto a prezzi che abbiamo reputato troppo elevati. Abbiamo così raggiunto i nostri obiettivi in volumi e prezzo, acquistando 3,6 miliardi di Non Performing Loans. Il valore nominale del portafoglio di proprietà NPL al 31 dicembre 2018 ammonta a 15,8 miliardi di euro; nel 2018, grazie al continuo efficientamento delle strutture di recupero, abbiamo incassato dalla sola attività di collection 181,3 milioni di euro (+41% rispetto ai 128 milioni del 2017). Sul fronte funding la situazione resta molto buona: nel corso del 2018 abbiamo modulato tempestivamente la raccolta sulla base delle necessità. A metà gennaio 2019 abbiamo lanciato una nuova campagna rendimax conto deposito, con un posizionamento di eccellenza sul fronte tassi, per dare attuazione al piano di funding del 2019. I risultati ottenuti sono ottimi con una nuova raccolta netta di circa 140 milioni negli ultimi venti giorni».

«Per il 2019 ci aspettiamo un utile compreso tra 140 e160 milioni di euro nonostante il dimezzamento del contributo positivo del reversal dalla PPA (92 milioni di euro nel 2018) e un CET1 in lieve aumento in presenza di prospettive di continua crescita del business, malgrado il continuo appesantimento della regolamentazione bancaria. Nell’anno in corso la nostra strategia sarà orientata allo sviluppo della gamma di servizi e prodotti nonché dei volumi delle erogazioni verso le PMI, a conferma del nostro ruolo di partner nella crescita delle imprese e del nostro ruolo di supporto all’economia del Paese» continua Giovanni Bossi. «Con l’acquisizione di FBS il Gruppo Banca IFIS diventa il quarto operatore nazionale per ammontare dei crediti lordi Non Performing gestiti e di proprietà. Oggi siamo una piattaforma congiunta di quasi 1.500 persone, tra dipendenti e professionisti/studi legali esterni: una vera e propria industria del credito deteriorato. Nei prossimi mesi affineremo la strategia di recupero con l’integrazione delle competenze di Banca IFIS e FBS, semplificando le modalità della gestione del credito deteriorato grazie all’implementazione digitale e all’innovazione dei processi» conclude l’ad di Banca IFIS.

 

4° trimestre 2018: 1 ottobre – 31 dicembre DATI RICLASSIFICATI *

  • Margine di intermediazione a 173 milioni di euro (+38% vs 3Q2018);
  • Risultato netto della gestione finanziaria 141,8 milioni di euro (+47% vs 3Q2018);
  • Utile netto di periodo a 57,8 milioni di euro (+154% vs 3Q2018).

Esercizio 2018: 1 gennaio – 31 dicembre DATI RICLASSIFICATI *

  • Utile netto d’esercizio a 146,8 milioni di euro;
  • Margine di intermediazione a 576,5 milioni di euro (+9,7% vs. 2017) a conferma della crescita dei principali segmenti di business;
  • Costi operativi a 273,4 milioni di euro (+9,1% vs. 2017) che riflettono l’aumento delle risorse del gruppo pari a 1.638 persone (+11,4% vs. 2017) e degli oneri per il recupero delle posizioni NPL;
  • Cost Income ratio: 47,4% vs 47,7% nel 2017;
  • Costo del credito (segmento Imprese) pari a 170 bps, influenzato da alcune posizioni significative;
  • Previsione di dividendo in crescita del 5% a 1,05 euro per azione.

Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera:

  • CET 1: 10,30% (11,66% al 31 dicembre 2017);
  • TCR: 14,01% (16,15% al 31 dicembre 2017). Le nuove normative di vigilanza hanno avuto un effetto negativo di 82 bps sul CET1.

Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera **:

  • CET1: 13,74% (15,64% 31 dicembre 2017); TCR: 18,20% (21,07% al 31 dicembre 2017).

*Con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell’IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi del 2017 sono stati riaggregati secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 31 dicembre 2018.

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti il settore NPL sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

**I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 31 dicembre 2018 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d’Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L’articolo 19 del CRR prevede ai fini prudenziali il consolidamento di Banca IFIS nella Holding La Scogliera. Con finalità informative si è provveduto a calcolare i medesimi indici senza includere gli effetti del consolidamento in La Scogliera. Pertanto, il totale fondi propri qui indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca IFIS, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A.

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