La nuova edizione dell’osservatorio NPL di Banca IFIS stima nel 2018 la vendita
di circa 57 miliardi di NPL, di cui 26 miliardi già in fase di negoziazione.
Milano, 17 gennaio 2018 – Dopo gli anni delle tradizionali “sofferenze” che le banche stanno scaricando da diversi trimestri per centinaia di miliardi di euro dai propri bilanci (72 miliardi di euro di NPL venduti nel corso del 2017, secondo i dati del Market Watch NPL), oggi l’elefante nella stanza è l’UTP. Acronimo per “Unlikely To Pay”, è il risultato di un finanziamento erogato da una banca ad un debitore che, per una ragione o per l’altra, a posteriori potrebbe essere in difficoltà a fare fronte al suo impegno a rimborsare.
Ma quanto pesano gli UTP nel mercato italiano dei crediti deteriorati? A settembre 2017 il totale delle esposizioni deteriorate (NPE, Non-Performing Exposures) nei bilanci delle banche era pari a 278 miliardi di euro al lordo delle rettifiche. Di queste, il 62% erano “sofferenze lorde” (173 miliardi) e il 36% erano “UTP lordi” (99 miliardi), cioè prima di tenere conto delle “rettifiche” che le banche avevano già apportato. Per passare dalle “lorde” alle “nette” è necessario conoscere il “tasso di copertura”. Eccolo: per le sofferenze è il 61,9%, quindi “sofferenze nette” pari a 66 miliardi. Per gli UTP il tasso di copertura è il 33,7% quindi “UTP netti” curiosamente allo stesso valore di 66 miliardi (tenendo presente che una parte dei finanziamenti classificati UTP inevitabilmente si deteriora e finisce tra le sofferenze, mentre un’altra parte, se adeguatamente gestita, torna tra i crediti “buoni”, cioè “in bonis”).
«In tanti si sbilanciano a ipotizzare stia partendo una nuova onda sul mercato, la cessione degli UTP. Secondo noi si tratta di una ipotesi poco realistica – ha detto Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS – perché per farlo partire bisogna montare non già una macchina di recupero efficiente, come per le sofferenze; ma una macchina creditizia, cioè una “banca”, pronta, capace, esperta e reattiva, con persone che sappiano fare credito, e non recupero».
Oltre agli UTP, le principali evidenze del Market Watch NPL di gennaio sottolineano che:
Il Market Watch NPL – The Italian Scenario (edizione gennaio 2018) è consultabile qui.
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