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28/02/2022
10:59

Crescere per competere: tra idee e capitali

L’obiettivo (ed ambizione) di ogni imprenditore è accrescere qualitativamente e quantitativamente le dimensioni della propria azienda al fine di creare ricchezza per sé e per tutti gli stakeholders.

Il percorso per raggiungerlo si presenta mutevole e sfidante in quanto influenzato da una lunga serie di fattori endogeni ed esogeni che determinano la necessità di un continuo adattamento al nuovo status quo.

Anche le vie e gli strumenti finanziari a supporto di questo percorso possono essere diversi in base agli obiettivi dell’impresa. La crescita può essere perseguita attraverso:

  • uno sviluppo organico di nuovi prodotti o servizi, espansione in nuovi mercati di sbocco, ampliamento della capacità produttiva, sviluppo di nuove tecnologie, etc, in questo caso parliamo di crescita organica. Si tratta di un percorso in cui uno degli elementi imprescindibili è la strutturazione di un business plan solido a cui si può affiancare il sostegno economico di soluzioni di finanza strutturata.
  • in modo complementare, tramite acquisizioni di aziende o rami di esse, quindi attraverso un approccio basato sulla crescita esterna. Qui i fattori in gioco sono ancora più complessi per questo una consulenza dedicata nelle attività di financial advisory e M&A si rivela un sostegno strategico.

Vantaggi e sfide della crescita organica e della crescita esterna

Se, da un lato, la crescita organica garantisce un certo grado di certezza sulle modalità e qualità delle attività realizzabili per lo sviluppo del nuovo progetto (es. nuovo prodotto, apertura di filiali estere o set up di un nuovo impianto), di contro richiede sovente accesso a informazioni e competenze specifiche non sempre disponibili nell’immediato in azienda e che potrebbero dilatare i tempi di esecuzione.

La crescita esterna o per acquisizioni (M&A) garantisce tempi più brevi di messa a terra, accesso a risorse specifiche e la possibilità di beneficiare di possibili sinergie a livello di gruppo allargato. Potrebbe presentare però maggiore incertezza relativamente alla rispondenza delle caratteristiche dell’impresa target, evidenziando un gap tra quelle dichiarate prima dell’acquisizione e quelle verificate una volta conclusa l’operazione.

Qualsiasi sia la strada scelta per lo sviluppo della propria impresa il primario obiettivo resterà massimizzare i benefici e ridurre al minimo i rischi di processi così complessi e straordinari. Per questo è fondamentale che l’imprenditore affianchi alla propria conoscenza specifica dell’industry di riferimento le competenze tecniche di consulenti e advisor esterni che possano supportarlo in attività quali: l’analisi del mercato, la redazione di un business plan di medio-lungo periodo, la due diligence finanziaria, fiscale, legale, ambientale, etc.
Gli advisor saranno poi coinvolti nel reperimento delle risorse finanziarie oltre che, per esempio, nella negoziazione dei termini del contratto di acquisizione (prezzo, dichiarazioni e garanzie, etc). Quest’ultima componente assume particolare importanza anche, ma non solo, in ottica di minimizzazione dei rischi derivanti possibili “sorprese” negative post acquisizione.

Banca Ifis, attraverso la sua divisione Corporate & Investment Banking, mette a disposizione delle PMI e delle Large Corporate team specializzati nel mondo della consulenza M&A e finanziamenti di operazioni di finanza strutturata e straordinaria a supporto di ogni tipo di esigenza e settore industriale.

di
Cataldo Conte
Responsabile Corporate & Investment Banking
Laureato in Business Administration con master in Corporate Finance alla SDA Bocconi, ho avuto diverse esperienze presso Banche internazionali. In Banca Ifis mi sono da sempre occupato di finanziare investitori istituzionali e aziende nel ruolo di Responsabile Finanza Strutturata e dal 2018 come Responsabile Corporate & Investment Banking.

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